Oggi niente parole, niente frasi: solo un'immagine presa da internet da interpretare!
Worker in progress
Prisca Amaro, Elio Brunetti e Giulia D'Elia pubblicano racconti concatenati tra loro e parallelamente si danno al Prompt Jar.
domenica 3 marzo 2013
domenica 24 febbraio 2013
Invito a cena, di Prisca Amaro
EFP
Inizio: Un signore di mezza età...
Inizio: Un signore di mezza età...
Ambientazione: in una stanza vuota
Prompt: spari, vestito elegante, gatto randagio, cena
Dal racconto di Elio: coppia amorosa
INVITO A CENA
di Prisca Amaro
Un
signore di mezza età aveva picchiettato l’uovo sodo contro il tavolo e sul
guscio si era formata una crepa.
L’aveva
poi stretto nel palmo e massaggiato tra le mani, così che il guscio si era
screpolato in più sezioni, tanto da ricordare quello di una tartaruga.
Ogni
pezzo tolto veniva fatto cadere nel piatto; risuonavano come monete infilate in
un salvadanaio.
Ecco,
si era scordato il portafogli a casa.
Matteo
aveva lasciato i propri amici al ristorante, era uscito per strada
ripercorrendo parte del marciapiede su cui aveva camminato per raggiungere il
locale.
Era
stata Elena a sceglierlo: un ristorante silenzioso, ovattato e con vettovaglie
rosse e bianche.
Li
avevano scambiati per tifosi con quelle sciarpe colorate che portavano intorno
al collo.
-
Bella la partita? - aveva esordito il cameriere, penna e taccuino alla mano.
Non sapeva di che partita si trattasse, ma ai clienti faceva sempre piacere
essere presi in considerazione.
-
Partita? È questa sera? Ele, te l’avevo detto che era questa sera!
-
Richi, no. È domani: fidati che se fosse oggi non ci sarebbero così tanti
uomini fuori a cena.
La
discussione era andata avanti a tal punto che il cameriere se n’era andato per darci
più tempo per decidere.
Poi
Matteo aveva visto il tipo con l’uovo.
Si
era tastato i pantaloni, aveva cercato nella giacca e aveva capito di aver
dimenticato il portafogli.
E,
ora, continuando a camminare lungo il marciapiede, si rese conto che non si
ricordava da che parte avevano girato per raggiungere quel posto. Eppure erano
arrivati a piedi, quindi non poteva essere troppo lontano.
C’era
una bella differenza tra lui e il gatto randagio sul muretto: quel gatto,
avrebbe potuto vagare senza meta, come in effetti è naturale che sia, ma
avrebbe mostrato più sicurezza di lui che una meta ce l’aveva.
Il
punto era semplice: quel gatto non rischiava di perdersi.
giovedì 21 febbraio 2013
Caramello, Elio Brunetti
Torno a pubblicare un racconto della catena, dopo questo lungo silenzio. Si ricollega al racconto di Prisca, Friabile, mediante la frase "ricordo mai esistito".
Vi anticipo che questo brano era nato come un "racconto di S.Valentino", sdolcinato e leggero, poi il 14 febbraio è passato, tra una cosa e l'altra, così la storia si è complicata. Insomma, non è sempre Natale. (che genio - direte voi - se è S. Valentino non è Natale!)
Non avevo mai scritto nulla di "rosa", il nostro gioco mi è sembrato una buona occasione.
Ambientazione: molo
Incipit: Immerso
nei suoi pensieri – tradotto liberamente da “Left
to my own devices”
Parole da utilizzare: sfuocato, nauseabondo, naftalina e cascata.
Caramello,
di
Elio Brunetti
Immerso
nei suoi pensieri, con lo sguardo perso da qualche parte oltre
l'orizzonte, Simone inspirava masochisticamente, saturandosi di
gasolio, o perlomeno così gli pareva. In altri giorni avrebbe
sentito la brezza salmastra, scrutando le onde avrebbe respirato
quell'aria ricca di iodio un po' come un bambino mangia un gelato al
parco d'estate; e invece no, al posto delle navi di sempre, maestose
e libere, c'erano quegli ammassi di latta da quattro soldi, messi lì
a dondolare davanti a lui per deturpargli il panorama mentre il
bunker oil, sospinto verso la riva dal vento, lo intossicava con le
sue esalazioni. Ora più che mai, odiava sé stesso per conoscere
quello stupido termine, ce l'aveva a morte con tutti i carburanti e
coi loro mille nomi ridicoli, assurdi almeno quanto la pretesa di
farli sembrare diversi, ed era fermamente convinto di aver fatto una
pessima scelta decidendo di passare il pomeriggio al molo. La
caramella che aveva in bocca era divenuta una pallina di naftalina,
la sputò in acqua e la osservò affondare.
domenica 10 febbraio 2013
[Prompt Jar] Domenica 10
I giorni passano e si alternano sempre più prompt!
Cosa ne salerà fuori?
Trasfigurazione animale
domenica 3 febbraio 2013
[Prompt Jar] Domenica 3
Saaaaaalve a tutti, anche da parte di gennaio che cede il posto alla prima domenica del mese di febbraio!
E il prompt di oggi è:
Parigi
Vi ricordo che su Worker in Progress, la pagina di facebook, è ancora possibile votare per i prossimi tre prompt! :D
domenica 27 gennaio 2013
[Prompt Jar] Domenica 27
Questa è l'ultima domenica del mese. Dalla prossima, per tutto il mese di febbraio, speriamo di avere i vostri prompt (per proporli vi basterà andare sull'apposita pagina: WIP).
Nell'attesa godiamoci Banana Yoshimoto e quel che ne salterà fuori:
"Il sonno viene come l'avanzare della marea. Opporsi è impossibile."
tratto da L'abito di piume
sabato 26 gennaio 2013
Petunia alcolica, di Prisca Amaro
Prompt dal Jar: "Indecisione"
Titolo: Petunia alcolica
Soggetto: un appuntamento al buio, del pessimo vino e indecisione quanto basta.
The incipit: vota il seguito di questa storia!
Titolo: Petunia alcolica
Soggetto: un appuntamento al buio, del pessimo vino e indecisione quanto basta.
The incipit: vota il seguito di questa storia!
PETUNIA ALCOLICA
L’orologio
scoccò la mezzanotte, e sussultai. Lui rise dicendomi che non ero la prima a
spaventarmi per quel rintocco.
E
che numero sarei?, lo punzecchiai.
Lui appoggiò il bicchiere di vino e non mi fu chiaro se fosse stato quello ad
arrossargli le gote o il mio rovescio.
Mi
hai beccato, disse. E si sistemò sul
divano in modo da avermi di fronte.
In
quel momento sentii l’imbarazzo cadermi addosso, avevo flirtato e non era
nemmeno mia intenzione. Quel tizio guardava le compravendite in tv ed era pure
un Capricorno.
Altro
vino?
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